Serapeo di Saqqara

Il Serapeo di Saqqara è una delle necropoli più significative dell’antico Egitto, situata a nord-ovest della Piramide di Djoser a Saqqara, vicino all’antica capitale Menfi. Questa necropoli era dedicata ai tori Apis, sacri incarnazioni del dio Ptah, e si sviluppò nel corso di diverse dinastie egizie.

Storia e Scoperta

Il culto dei tori Apis risale all’epoca di Amenhotep III (1386-1349 a.C.), ma il Serapeo raggiunse la sua massima importanza durante la XIX dinastia sotto Ramses II (1279-1213 a.C.). Chaemwaset, figlio di Ramses II, è noto per aver contribuito significativamente alla costruzione e al restauro del Serapeo, creando i primi corridoi nel santuario.

La scoperta del Serapeo è attribuita all’egittologo francese Auguste Mariette, che nel 1850 rinvenne la testa di una sfinge tra le dune del deserto e, dopo aver rimosso le pietre che bloccavano l’accesso, scavò gran parte del complesso. Nonostante alcuni dei suoi appunti di scavo siano andati perduti, le sue scoperte hanno rivelato molto sul sito.

Architettura e Struttura

Il Serapeo è composto da una serie di gallerie e corridoi sotterranei, progettati per contenere i sarcofagi dei tori Apis. Tra le strutture principali ci sono:

  • Le Volte Minori: Una catacomba di gallerie, scavate sotto Chaemwaset, progettate per ospitare sarcofagi di tori mummificati. Tuttavia, molte di queste camere furono saccheggiate.
  • Le Grandi Volte: Costruite sotto Sheshonq I e ampliate durante la dinastia tolemaica, queste gallerie contengono sarcofagi di granito e diorite, pesanti fino a 70 tonnellate ciascuno. Anche questi sarcofagi sono stati trovati vuoti.
  • La Strada delle Sfingi: Una lunga strada fiancheggiata da circa 600 sfingi, probabilmente costruita sotto Nectanebo I.

Importanza Religiosa e Culturale

Il culto di Apis era di grande importanza per gli Egizi, poiché il toro era considerato l’incarnazione vivente di Ptah. Dopo la morte, il toro era associato a Osiride, diventando Osiride-Apis. Questo sincretismo tra Ptah e Osiride conferiva al toro un ruolo centrale sia nella vita che nella morte.

Il Serapeo serviva non solo come luogo di sepoltura per i tori sacri ma anche come centro per le cerimonie nazionali legate al culto di Apis. La sua fama superava quella di altri santuari, grazie alla sua importanza come luogo di sepoltura e al numero di tori sepolti lì.

Scoperte e Relitti

Tra le scoperte più note ci sono le sepolture intatte di un toro Apis e la tomba di Chaemwaset, rinvenute da Mariette. Il sito ha fornito anche una maschera mortuaria d’oro del principe Chaemwaset, uno dei pochi esempi di questo tipo di artefatto in Egitto.

Le stele commemorative trovate nel Serapeo offrono informazioni sui riti e sulla vita del toro sacro, e molte di queste stele sono fondamentali per comprendere il culto e le pratiche funerarie legate agli Apis.

Eredità e Influenza

Il culto di Apis si estese oltre i confini dell’Egitto, influenzando le città greche e romane. Il dio Serapis, una fusione di Apis con altre divinità egizie, venne adottato in Italia e divenne popolare nelle città romane.

In sintesi, il Serapeo di Saqqara è un sito di eccezionale importanza storica e culturale, che testimonia il culto duraturo dei tori Apis e il loro ruolo nel collegare il mondo dei vivi e dei morti nell’antico Egitto.