Re Teti fu un sovrano importante dell’Antico Regno egiziano, noto per diverse realizzazioni e per essere stato il fondatore della VI dinastia. Durante il suo regno, ci fu un significativo sviluppo nell’architettura funeraria, con gli alti funzionari che iniziarono a costruire mastabe più grandi per sé stessi a Saqqara.
Il visir e genero di Teti, Mereruka, è famoso per aver costruito una mastaba composta da 33 camere, che rimane la più grande tomba conosciuta di un nobile egiziano. Questo riflette un cambiamento nella distribuzione della ricchezza e del potere in Egitto, da centrato sul potere centrale a concentrato anche tra i funzionari di alto rango, un processo che alla fine contribuì al declino dell’Antico Regno.
La morte di Teti è avvolta da mistero e controversia. Secondo alcune fonti antiche, come Manetone, fu ucciso in un complotto dell’harem dalle guardie del palazzo, mentre altre teorie suggeriscono che potrebbe essere stato ucciso da un usurpatore, Userkare. Teti fu sepolto nella necropoli reale di Saqqara, dove sono situati anche i monumenti dei funzionari del suo governo.
La piramide di Teti, chiamata “Eterne sono le dimore di Teti”, nonostante il suo nome, era già stata utilizzata come cava nell’antico Egitto. Esplorazioni moderne condotte nel XIX secolo da esploratori come Lepsius e Gaston Maspero hanno contribuito significativamente alla nostra comprensione storica di questo monumento. La piramide, originariamente alta 52,2 metri con ogni lato lungo 78,5 metri, mostra segni di scarsa conservazione oggi.
Il complesso piramidale comprendeva un tempio della valle e un percorso cerimoniale, ma entrambi furono distrutti nell’antichità. Il tempio mortuario, simile a quello di Djedkare Isesi, aveva un ampio cortile e magazzini circostanti, ma anche esso fu demolito nel Secondo Periodo Intermedio.
L’ingresso alla piramide era situato a nord, con un passaggio sotterraneo che conduceva al vestibolo, dove un grande sarcofago di pietra e testi piramidali nella camera funeraria erano destinati a onorare il re dopo la morte.