La Moschea di Mohamed Ali, situata nella Cittadella del Cairo, è un’iconica struttura ottomana costruita tra il 1828 e il 1848 per commemorare Tusun Pasha, il secondo figlio di Mohamed Ali Pasha, morto nel 1816. Questa moschea, nota anche come Moschea di Alabastro per via dell’uso di alabastro nelle sue finiture, è stata progettata dall’architetto Yusuf Bushnak di Istanbul, prendendo ispirazione dalla Moschea del Sultano Ahmed, conosciuta anche come Moschea Blu, di Istanbul.
Mohamed Ali Pasha, il sovrano ottomano che prese il controllo del Cairo sopra i Mamelucchi, utilizzò la Cittadella non solo come sede del potere ma anche per affermare il suo dominio rinnovando le strutture esistenti e cancellando i simboli della precedente dinastia mamelucca. Egli trasformò l’enclave settentrionale della Cittadella in residenza reale, aprendo il bastione meridionale al pubblico e stabilendo così la sua posizione di nuovo leader.
La moschea di Mohamed Ali è il secondo monumento più significativo della Cittadella dopo il Palazzo Al Gawhara. Quest’ultimo, noto anche come Palazzo Bijou, è un palazzo e museo commissionato da Mohamed Ali Pasha nel 1814. Progettato da abili artigiani provenienti da diverse nazioni, inclusi Grecia, Turchia, Bulgaria e Albania, il palazzo è rinomato per la sua sala delle udienze ufficiale, il divanetto, dove Mohamed Ali accoglieva i suoi ospiti. All’interno del palazzo si trova anche un sontuoso trono donato dal re d’Italia, oltre a un lampadario massiccio offerto dal re Luigi Filippo I di Francia, pesante circa 1000 kg, che illumina l’ambiente con il suo splendore.
Questi monumenti non solo testimoniano il potere e la grandezza di Mohamed Ali Pasha ma rappresentano anche importanti esempi di architettura e storia ottomana nel Cairo.