Alessandro Magno fondò la città nel 332 a.C., ma purtroppo non sono stati trovati resti di quell’epoca. Oggi è la seconda città più grande dell’Egitto e possiede il porto più grande del paese. Alessandria si estende per circa 20 km in lunghezza, ma solo 3 km in larghezza.
La città è suddivisa in due parti distintive: la parte occidentale, ricca di storia antica, e la parte orientale, caratterizzata da un ambiente moderno e influenze europee.
L’insediamento di Alessandria non fu soltanto una decisione strategica, ma anche il sogno realizzato dell’imperatore Alessandro Magno nel 332 a.C. Egli iniziò riempiendo parte delle acque circostanti, creando un’isola che si estendeva fino alla costa, conosciuta come Faro, separata da un antico porto e un piccolo villaggio chiamato Ractus o “ballerina”. Questa zona era circondata da altri piccoli villaggi situati tra il mare e il lago Mariout.
Alessandria è stata la capitale dell’Egitto per quasi un millennio, fino alla conquista islamica del 641 d.C. da parte di Amr ibn al-Aas. Nel corso della storia, la città è stata rinomata per numerose attrazioni, tra cui l’antica Biblioteca di Alessandria, che conteneva oltre 700.000 libri, e il Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Tra i tesori ritrovati nel mare, ci sono i resti di una grande città conosciuta dai Greci come Heraklion e dagli Egizi come Thonis. Questa città raggiunse il suo apice intorno all’800 a.C. e si trovava su un’isola nella baia di Abukir, a sei chilometri dalla costa attuale di Alessandria. Circa 1.000 anni fa, un’alluvione sommerse completamente questo sito.