Il Grande Tempio di Ptah

Il Grande Tempio di Ptah, dedicato al culto del dio creatore Ptah, era il più grande e importante tempio dell’antica Memphis. Situato nel cuore della città, occupava un vasto quartiere centrale ed era una delle strutture più significative dell’antico Egitto.

Arricchito da secoli di venerazione, il tempio rappresentava uno dei tre principali luoghi di culto dell’antico Egitto, insieme ai grandi templi di Ra ad Eliopoli e di Amon a Tebe.

Gran parte delle informazioni attuali sul tempio proviene dagli scritti di Erodoto, che visitò il sito durante la prima invasione persiana, molto tempo dopo il declino del Nuovo Regno. Erodoto attribuiva la fondazione del tempio a Menes stesso, ma non forniva una descrizione fisica dettagliata del complesso.

Gli scavi archeologici condotti nel secolo scorso hanno gradualmente rivelato le rovine del tempio, inclusi un vasto recinto murato accessibile da diverse porte monumentali lungo i lati meridionale, occidentale ed orientale.

I resti del grande tempio e dei suoi edifici sono oggi esposti come museo all’aperto vicino al grande colosso di Ramses II, originariamente situato nella parte meridionale del tempio. In questa area è anche presente un enorme monolite a forma di sfinge, risalente alla XVIII dinastia, molto probabilmente creato durante i regni di Amenhotep II o Thutmose IV.

Mentre l’aspetto preciso del tempio non è ancora completamente chiaro, recenti scoperte includono grandi statue che adornavano le porte e le torri, risalenti al regno di Ramesse II. Il re Ramesse II contribuì anche alla costruzione di almeno tre santuari all’interno del complesso del tempio, ognuno dedicato alle divinità venerate con rituali specifici.

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